49) I nervi umidi.

Piove ancora e non c’è verso che smetta, una noia mortale!

Soltanto ora ho finalmente scoperto cosa vuol dire stagione umida, (wet season) e cosa vuol dire estate australe.

Qui l’estate è la stagione più spiacevole. Prima di partire ero preparato a quest’evenienza e m’aspettavo un clima simile a quello di alcun estati italiane con temperature vicine ai 35 gradi e grandi percentuali d’umidità. Tutto sbagliato, non è come me l’aspettavo.

Ci sono state 2-3 settimane tra dicembre e gennaio, che assomigliavano alle estati italiane con tanto caldo e tanto umido, ma io non ho fatto tanta fatica a resistere, poi dalla seconda di gennaio in poi ha cominciato a piovere sempre più insistentemente ed ora sembra non voler smettere più.

Le temperature sono scese, diciamo intorno ai 28-29 gradi ma per effetto delle continue piogge l’umidità ha cominciato a creare problemi pratici non indifferenti, fra questi l’accumulo d’umidità all’interno dell’appartamento.

Dopo qualche settimana l’umidità ha cominciato ad essere avvertibile dall’odore caratteristico di “cantina”, quindi come tutte le cantine che si rispettano è comparsa la prima muffa, il calendario appeso al muro ha cominciato ad accartorciarsi, la piantina di basilico ha cominciato a presentare foglie nere ammuffite e poi è morta. Due giorni fa il tavolino della sala ha cominciato a fiorire in tutto il suo splendore con tante piccole spore di muffa, così anche il cappello bagnato, dimenticato sotto il mobile, ha cominciato ad ammuffire, poi è stata la volta della sedia in vimini in camera, poi ancora il soffitto della cucina, pi la porta della cucina, poi la luce della cucina ha cominciato a friggere a causa dell’acqua che sicuramente è penetrata internamente alla lampada o ad i cavi ed ora comincia persino a colare dalle pareti.

A dirla tutta l’umidità è tanta, il resto però lo fa la casa che nonostante sia di muratura è stata concepita e realizzata da australiani, quindi è il risultato del lavorio di menti stordite dall’alcool.

L’isolamento fa letteralmente ca ..re, le pareti esposte all’acqua non adeguatamente coperte da spioventi sono letteralmente esposte alla continua cascata d’acqua, poi il tetto della cucina esposto direttamente alle intemperie non regge l’acqua esattamente come tutti gli altri tetti della città, basta infatti fare un giro sotto gli pseudo portici oppure fare il giro in qualche negozio o banca o centro commerciale, per notare secchi e bacinelle dappertutto.

D’altronde qui non si curano come noi della pioggia e tutti i giorni noti persone senza ombrello, talvolta senza scarpe, camminare tranquillamente sotto la pioggia senza parlare poi di quelli che invece sotto la pioggia lavorano o fanno jogging o bicicletta, niente, non si curano nemmeno dell’acqua, forse perché da alcolisti quali sono l’acqua l’ignorano proprio e forse anche per questo te la fanno pagare quasi più cara della Coca Cola.

Dietro consiglio ho cominciato a far andare le pale anche se non se ne sentiva il bisogno, così un po’ la situazione è migliorata, per il resto tutto è stato pulito con l’aceto che sembra l’unico rimedio semplice economico ed efficace per rimuovere la muffa ed evitare che si riformi.

I vari cicloni che sfiorano Townsville sono stati finora delle vere ciofeche ed a parte un po’ di vento e gli allarmi in TV non è successo proprio un bel niente, l’unico episodio in cui alcune case furono scoperchiate e qualcuno ci ha rimesso la pelle risale ad oltre 30 anni fa.

Siamo invece isolati sia a nord che a sud, questo perché le strade e le ferrovie sono letteralmente sott’acqua e molte zone del Queensland sono alluvionate esattamente come l’alluvione che ha colpito l’Italia nel ’94 e nel ’96, l’unica differenza è che qui capita tutti gli anni.

A Cairns circa 400 km a nord di Townsville è effettivamente peggio perché lì arrivano davvero i cicloni e le alluvioni sono ancora peggiori, mentre c’è da sottolineare che guardando le previsioni, diciamo a 4-500 km più a sud la situazione sembra decisamente meno… umida, quindi da Rockhampton a Brisbane sembra piovere meno, mentre se ci spinge ancora più a sud diciamo Melbourne e Sidney, lì stanno andando letteralmente a fuoco, tra incendi e temperature oltre i 40 gradi.

Mentre in Italia qualcuno s’iscrive a community tipo; “Meglio un culo gelato che un gelato nel culo” io sto meditando di creare una community che vorrei chiamare “Ho i nervi umidi” quale gentile riconoscimento a chi ha coniato questa citazione.

~ di Sorrentino Davide su 8 febbraio 2009.

Lascia un commento