70) Australian way of life

Non si può pensare che l’entusiasmo di una nuova scoperta ti accompagni per tutta la vita perchè dopo il viaggio dopo le nuove scoperte, dopo le nuove esperienze, tutto diventa routine, specialmente per me che devo sempre vivere con l’adrenalina alta e sfuggire dalla noia.

Per me, la vita è unica,  così come lo è per tutti, solo che io ho scelto di non voler morire senza aver fatto le cose che ritengo importanti e fondamentali per “nutrire” il mio cervello di sensazioni che mi fanno stare bene.

Ci sono persone che fanno come me o addirittura peggio (in senso buono s’intende).

Ci sono persone che dopo la laurea partono per un viaggio regalando tutto il denaro in beneficienza come Christopher Mc Candless e poi dopo un viaggio avventuroso di 2 anni attraverso gli States giunge in Alaska

ma ci lascia le penne per aver mangiato semi velenosi, dopo però aver trovato se stesso,  la propria libertà, scrive nel suo diario prima di morire “Ho vissuto una vita felice, e ringrazio il signore. Addio, e possa Dio benedirvi tutti”

Se v’interessa guardate il film Into the wild.

Ci sono altre persone come Gionata Nencini un ragazzo italianissimo che dal 2001 è partito con una moto di terza mano e con 2200 Euro ha girato 6 continenti percorso 300000 km alla ricerca delle cose che lui ritiene linfa vitale, perchè per lui partire è il viaggio e non la meta.

il suo sito è: http://www.partireper.it/

Come comprenderai qui si tratta di veri viaggiatori e non di persone come me che partono con i soldi in tasca e viaggiano verso una sola meta come l’Australia, anche se li invidio un pò.

In questo viaggio agli antipodi dell’Italia io ho conosciuto un popolo che in realtà è un misto di popoli con un imprinting anglosassone, che vive in questa strana terra di frontiera, a contatto con questa natura selvaggia che ha imparato a sfruttare, domare e piegare ai propri voleri, organizzando una società tutto sommato ideale dove i cittadini sono coccolati da servizi che in Italia ci scordiamo ma con regole rigorose che in Italia ci farebbero gridare al fascismo.

In Australia se non trovi lavoro ti aiutano, ma se non vuoi lavorare ti trattano come la peggiore delle merde, soprattutto se chiedi solo i soldi.

Se invece fai il tuo dovere, senza per questo spaccarti la schiena come facciamo molti in Italia, in Australia vivi la tua vita tranquillamente, ti puoi permettere un tenore di vita alto, una serie di servizi ampia, di alto livello e quasi sempre gratuita.

E facendo così seppur ingabbiato nella tura routine, respiri la libertà che in Italia nemmeno ci sognamo.

Sulle strade non trovi prepotenti che s’infischiano delle regole stradali, che guidano ai 130 a 2 metri dal tuo paraurti e ti suonano o abbagliano per sorpassarti.

Non trovi zingari, negri, mendicanti o barboni che ti chiedono soldi, perchè se la polizia li becca, prima li mena e poi li porta in galera e gli danno il resto.

A Townsville l’amministrazione comunale ha deciso di tagliare i fondi di 2 milioni di dollari per i servizi sociali a disposizione dei senza tetto solo perchè in un anno sono riusciti a recuperare  e riportare alla civiltà solo 2 persone, quindi un costo che la collettività non ritiene proporzionato.

Gli immigrati devono lavorare o studiare ma soprattutto devono rigare dritti altrimenti sono guai e soprattutto devono essere dotati di permessi per entrare in Australia altrimenti sono dolori, mica come in Italia dove ci sono almeno mezzo milione di irregolari che rubano, spacciano si prostituiscono e stuprano.

Detto questo l’Australia non è una terra perfetta per tutti, la maggior parte degli italiani qui vivrebbe bene ma ci sono alcuni che qui non ci verrebbero nemmeno in vacanza perchè ripudiano questo tipo di cultura e tutte queste regole.

Inoltre una cosa che non t’aspetti è che se in Australia fai qualcosa di fatto male, sono gli altri cittadini che ti sgridano ed a me è successo di beccarmi un ammonizione da quello dei rifiuti perchè riciclavo la spazzatura in un modo diverso da quello italiano e poi mi hanno sgridato perchè non ero nella corsia giusta ad un incrocio oppure perchè parlavo in italiano in un locale pubblico oppure perchè avevo quasi fatto scadere il visto fidandomi dell’agente d’immigrazione.

E per un orgoglioso e permaloso come me sono dolori, ma te lo immagini in Italia?

Io continuo a preferire l’Australia, perchè se ti piacciono e le regole qui sai che ci sono solo quelle giuste che ti mettono al riparo dalle cattive abitudini degli altri, insomma qui puoi fare tutto ciò che ti apre ma non devi dare fastidio agli altri, rimanendo sereni però che anche gli altri si comportano allo stesso modo.

Una cosa della maggioranza degli australiani che non amo è la bassa cultura in senso generale e la scarsa attitudine all’arte, loro preferiscono una vita meno complicata, vivere in ciabatte, andare a pescare, vivere all’aria aperta e sbronzarsi spesso.

That’s the australian way of life!

Se non ti piace stai a casa tua che loro preferiscono.

~ di Sorrentino Davide su 29 aprile 2010.

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