71) Siii… viaggiare!

SONO D’ACCORDO!

Qualcuno dice che un viaggio rappresenta un’esperienza psicologica favorevole allo sviluppo dell’individuo e qualcun altro  ritiene addirittura che i bambini smettano di piangere quando dondolati a causa di una memoria
ancestrale che li riporta a quando erano portati sulle spalle dai loro antenati lungo i sentieri preistorici.

Sono d’accordo con quelli che dicono che viaggiare è un modo di mutare, un metodo per sfuggire dalla propria posizione sociale, per fuggire, alla ricerca di una propria libertà interiore, spinti dalla reazione a convenzioni sociali.

Sono d’accordo sul fatto che il viaggio amplifica le conoscenze del viaggiatore attraverso l’osservazione e l’elaborazione delle differenze riscontrate e ciò provoca una trasformazione qualitativa dello stato intellettuale del viaggiatore in particolare a contatto diretto con le diversità e le forme policrome della natura.

Sono d’accordo che le caratteristiche del viaggiatore sono, la libertà, l’oggettività, la generalità e l’astrazione, il viaggiatore osserva e registra e può descrivere la realtà che osserva e conosce in modo maggiore o minore a seconda del proprio livello di cultura.

Sono d’accordo che si può viaggiare anche per raccontare, scrivere,  filmare
descrivere esperienze di viaggio narrare esperienze personali, raccontare emozioni, svelare se stessi attraverso ciò che il viaggio ha suscitato.

NON SONO D’ACCORDO

Ma non sono d’accordo con coloro che viaggiano per imitazione, perché altri lo fanno e bisogna seguire modi, per consumismo, un viaggio “tutto compreso” che include il collezionismo turistico, il numero di viaggi come medaglie al valore, souvenir sempre più originali, video e filmati delle avventure di viaggio, etc… .

Ne fanno le spese l’originalità, la genuinità e la spiritualità delle tradizioni e dell’arte dei popoli visitati.

Molti paesi dell’Asia, dell’Oceania, dell’Africa e del Sud America subiscono forti pressioni da parte dell’industria del turismo e modificano tradizioni e culture in funzione del consumismo di massa.

In un mondo in cui grandi distanze sono coperte in poche ore da aerei sempre più veloci, diventa sempre più stimolante la ricerca di destinazioni sempre più “esotiche”, la ricerca dell’”impossibile” e del diverso da parte dell’uomo sedentario e comune, poichè l’informazione in tempo reale, internet, stanno paradossalmente smussando i misteri, cancellando le fiabe ed i  miti rendendo la vita monotona, confezionata e ripetitiva e gli spazi vuoti non esistono quasi più.

Sapete che esistono montagne con il semaforo per gli scalatori, si fa la coda per accamparsi nel deserto del Sahara, sotto le rocce del Tassili; i rinoceronti di Ngoro-Ngoro hanno tutti il loro nome, gli indigeni posano per cineprese in T-shirt e bevendo lattine di coca-cola?

Non sono d’accordo conl’esaltazione di un feticismo degli oggetti-ricordo, delle fotografie scattate, dell’esotico in carta patinata e dei filmati da proiettare a testimonianza dell’esperienza vissuta”, di fronte ad una geografia dell’illusione in cui gli itinerari confezionati dai tour operator secondo le regole di mercato.

Non sono d’accordo con coloro che viaggiano per mettersi alla prova, per sfidare la sorte, per provare l’ebbrezza del rischio come fanno alcuni viaggiatori che viaggiano in luoghi assolutamente sconsigliati per la presenza di importanti situazioni di rischio come  conflitti militari, presenza di predoni, pirati, o  epidemie in corso.

Il viaggio è già una collezione d’imprevisti evitiamo accuratamente le cose previste che possono essere pericolose e godiamoci il nostro viaggio.

~ di Sorrentino Davide su 29 aprile 2010.

2 Risposte to “71) Siii… viaggiare!”

  1. Ciao, mi chiamo Chiara, stavo curiosando alla ricerca di info sull’Australia…possiamo scambiarci l’email? mi piacerebbe farti delle domande! grazie mille!

  2. La mia mail è davisorr@libero.it

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